07 Gen Il concorso “I ragazzi dicono”, il prequel
Si accenderanno presto i riflettori sulla prima edizione del concorso “I ragazzi dicono” dedicato ai giovani delle Scuole Secondarie di II grado che avranno il compito di elaborare una riflessione personale sul rapporto tra un materiale storico, affascinante e naturale come la seta e la contemporaneità.
Oggi pubblicheremo quello che può essere considerato il prequel di questo progetto, nato grazie alla collaborazione con l’istituto Brandolini-Rota di Oderzo: uno dei testi che si sono distinti nel raccontare la seta e le sue differenti coniugazioni nel nome della storia, della bellezza, della sostenibilità e della scienza.
La Seta e lo sviluppo di un modello di midollo osseo
di Anna Nardin
La seta è un materiale prezioso per le sue caratteristiche di fibra animale resistente e duttile. Il suo impiego non è limitato solo al mondo della moda, ma sempre di più viene utilizzata anche nella ricerca scientifica. Di recente, ad esempio, è stata condotto uno studio riguardante un nuovo modello 3D di midollo osseo interamente costruito in seta.
1. L’origine dello studio
Lo studio è stato condotto grazie alla collaborazione tra l’università degli studi di Pavia e una la rivista scientifica Blood che è delle più importanti nel campo della ricerca ematologica. Attualmente gli unici laboratori al mondo che hanno sviluppato questo tipo di modello sono due: Università di Harvard e Università di Pavia-Tufts University.
2. I metodi e i materiali
Il nuovo modello 3D di midollo osseo è stato elaborato con lo scopo di produrre piastrine per studiare alcune malattie del sangue e la possibilità di trasferire ex-vivo le cellule prodotte con questa metodologia innovativa. Questo modello può essere utile per andare ad approfondire i meccanismi che ci sono alla base della produzione delle piastrine sia in condizioni di normale funzione corporea (condizione fisiologica), sia in condizioni in cui la produzione è caratterizzata da anomalie che porteranno a malattie (condizione patologica). Analizzare diverse condizioni di produzione delle piastrine, permette di confrontare i diversi meccanismi di sintesi cellulare per individuare quelle che possono essere delle strategia di prevenzione o cura di malattie ematiche.
Il modello è completamente costruito con la seta che è un materiale naturale, biodegradabile e processato in acqua. Il baco da seta, oltre ad essere stato usato per secoli per la produzione di seta, è stato recentemente studiato come reattore per reazioni biologiche al fine di produrre proteine. Infatti, il baco è provvisto di un particolare sistema di sintesi proteica all’interno delle ghiandole della seta.
Secondo un altro studio condotto dall’università di Pavia, è possibile ottenere dei bachi OGM in cui viene inserito un gene esogeno nel genoma del baco da seta. Questo gene attiva uno specifico pathway che porta alla sintesi delle proteine all’interno delle ghiandole della seta.
Come pubblicato su Blood è stato deciso di usare la seta come materiale per ricreare il modello 3D di midollo osseo in quanto la seta è una proteina fibrosa con una grande forza meccanica: la ricordiamo infatti come filo da sutura. Questo suo utilizzo ha incoraggiato il suo impiego in altri campi, infatti essa viene attualmente studiata per la formazione di legamenti, di membrane, o come bendaggio per le ferite.
La seta ottenuta dalla filatura del baco (Bombyx mori) è una delle fibre naturali più preziose e antiche utilizzate dall’industria tessile. La sua prima lavorazione avvenne in Cina nel 6000 a. C.
Essa, oltre che essere utilizzata nel mondo della moda, è un polimero che per le sue proprietà meccaniche, chimiche e fisiche, può essere impiegato come materia prima per lo sviluppo delle biotecnologie.
Conclusione
L’argomento della produzione di piastrine ex vivo è attualmente considerato una delle maggiori sfide nell’ambito di ricerca dell’ematologia -cioè il primo passo per la diagnosi e la cura delle malattie del sangue- con grandi ripercussioni cliniche.
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