26 Feb Pellicce in seta: innovazione sostenibile nella moda
Negli ultimi decenni, l’industria della moda ha dimostrato un crescente interesse per l’utilizzo di materiali sostenibili, una tendenza che ha coinvolto anche e in particolar modo il settore delle pellicce.
Le pellicce sintetiche o ecologiche, note come “faux fur” nel lessico modaiolo, hanno guadagnato popolarità a partire dagli anni Sessanta, spinte sia da motivazioni etiche legate alla crescente sensibilità per il benessere animale, sia da considerazioni economiche dovute ai minori costi di produzione rispetto alle pellicce tradizionali. La loro capacità di simulare il pelo animale ha cambiato radicalmente il panorama della moda, diventando icone di stile e consapevolezza.
Celebri campagne antipellicce hanno fortemente impressionato l’opinione pubblica nel corso degli anni. Nel 1996, Marina Ripa di Meana fece scalpore mostrandosi nuda in uno scatto esplicito e si presentò a seno scoperto e con la scritta No fur davanti alla Scala di Milano. Nel 2017, Brigitte Bardot, animalista convinta dagli anni Sessanta, fece tappezzare Parigi con manifesti shock Io amo gli animali… morti! L’anno successivo, molte attrici parteciparono alla campagna di PETA Meglio nude che in pelliccia, posando senza veli.
Ma qual è la differenza tra pellicce sintetiche ed ecologiche?
Comunemente, nel mondo delle pellicce ecologiche rientrano anche quelle sintetiche, costituite da fibre artificiali come l’acrilico, il poliestere o il nylon. Si preferisce però utilizzare il termine “pellicce ecologiche” per indicare quelle in cui si utilizzano fibre naturali, come cotone, viscosa e seta.
Un esempio degno di nota sono le pellicce in cachemire con legature di seta, introdotte sul mercato circa dieci anni fa, che offrono un’eleganza senza tempo con un basso impatto ambientale. Definite in gergo “a maglia e pelo in fibra naturale”, si contraddistinguono per l’utilizzo della seta come supporto di legatura, garantendo una base morbida e resistente, oltre a una qualità superiore.
Attualmente, si sta assistendo anche allo studio di pellicce con pelo realizzato in 100% seta o mista ad altre fibre naturali.
Sempre nell’ambito delle pellicce ecologiche, in questi ultimi anni, sono state realizzate pellicce di origine vegetale, come dimostra la creazione Koba Fur Free Fur, presentata sulle passerelle di Parigi nel 2021 dalla stilista Stella McCartney e promossa da Sophia Loren.
Tutte queste innovazioni non solo offrono un’alternativa cruelty-free alle pellicce tradizionali, ma rappresentano una vera e propria rivoluzione sostenibile nel mondo della moda.
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